«Mi
ci sono volute 22 operazioni e una causa legale di 5 anni per
cambiare sesso. Eppure nemmeno questo basta per essere considerata
una donna».
A parlare è Eva
Carieri, una bellissima ragazza poco più che trentenne, che da pochi giorni ha
partecipato e vinto a Monselice (PD) il suo primo titolo nazionale al
concorso di Miss Chirurgia estetica 2014, con la fascia di Miss
Sorriso.
La
signorina in questione è
il tipico esempio delle contraddizioni del concorso di Miss Italia
sollevate da Vladimir Luxuria, perché Eva, nonostante sia donna a
tutti gli effetti, non avrebbe mai potuto partecipare come
concorrente al titolo.
A
vietarlo un articolo del regolamento
che elegge la più bella dello stivale, ma prevede che possa
partecipare solo chi è donna fin dalla nascita, escludendo
evidentemente chi ha cambiato sesso.
Ed
è per questo che Luxuria ha declinato l'invito a partecipare in
veste di giurata, dimostrandosi coerente con le sue idee ed i suoi
principi “sarò
giurata quando toglieranno l'articolo 8 che dice NO alle trans
operate! Perché io sì e le altre no? Solo perché sono famosa?”
ha “twittato”.
A
questo punto l'organizzazione del concorso, nelle vesti di Patrizia
Mirigliani, ha cercato di buttare acqua sul fuoco manifestando la
possibilità di cambiare questa clausola aprendo alle trans operate
il prossimo anno, addirittura affermando che la più bella d'Italia
nel 2015 potrebbe essere un transgender.
Eva,
che nasce Adamo in realtà, per trasformarsi in principessa non ha
dovuto mangiare nessuna mela, ma sottoporsi a più di venti
operazioni, l'ultima delle quali a Bangkok, ma la sua carta di
identità parla chiaro: sesso femminile.
“ trovo
ingiusta e discriminante questa clausola” dice questa palermitana
naturalizzata bolognese “ho intrapreso una causa durata cinque anni
per vedere scritto nel mio documento la parola donna, ma adesso che
ho vinto non mi ferma più nessuno. Avessi avuto i requisiti fisici
(le misure richieste) e l'età avrei partecipato.”
Eva
mi parla del suo percorso doloroso e difficile, fiera di aver avuto
sempre al suo fianco la madre, purtroppo scomparsa nel 2006, in una
Palermo a volte cattiva, dalla quale è scappata e nella quale ha
provato a tornare per l' amata famiglia (il padre e le due sorelle)
per sentirsi nuovamente rifiutata dai suoi abitanti.
“ ho
frequentato l'accademia di estetica a Roma e mi sono diplomata in
trucco estetico e cine/teatrale, a Bologna avevo un ottimo posto,
nello studio di un chirurgo plastico.
Ho
provato a mollare tutto per ricominciare nella mia città natale, mi
è stato detto che non sono “adeguata” al mio ruolo: non si
smette mai di lottare. Nemmeno dopo l'operazione.”
Mentre
parliamo ci facciamo anche delle confidenze “ si dice in giro che
al concorso di Miss Italia abbiano partecipato in passato almeno tre
trans operate, non vincendo titoli nazionali, ma arrivando tra le
sessanta finaliste. Sarà vero?”
In
effetti se ci pensate bene, se una trans operata volesse partecipare
al concorso mentendo sul suo passato, avendo la carta d'identità in
regola, chi potrebbe scoprire la realtà?
Eva
ha anche le idee chiare sulle motivazioni che escludono le
transgender dal concorso “ da una parte c'è un problema di
mentalità legato alla presenza del Vaticano, dall'altra c'è una
scuola di pensiero che ha paura delle transgender, vengono viste come
un fenomeno ingombrante, quando in realtà c'è posto per tutti nel
mondo, ma il diverso fa paura.”
Eppure
a guardarla sembra solo una bellissima donna, le chiedo che rapporti
abbia con gli uomini e con le donne “ devo dire che ho un successo
enorme tra i maschietti, ma io ho occhi solo per il mio compagno con
il quale convivo a Napoli. Per quanto riguarda le donne è molto
semplice: divento amica e complice di quelle intelligenti ed aperte,
mentre le ignoranti mi vedono come una nemica, quindi non c'è
possibilità di stringere rapporti.”
Ma
non è sempre stato così e mi racconta di quando poco più
adolescente veniva cacciata da branchi di essere umani, chi la voleva
per del sesso
occasionale,
chi per picchiarla
“ sono
fuggita dalla mia città per non soccombere. Sono riuscita a
sopravvivere grazie all'amore dei miei genitori che hanno aspettato
undici anni per fare il terzo figlio sognando il maschio, e sono
arrivata io. Se sono riusciti loro ad accettare la terza figlia
femmina in famiglia, non vedo perché non possa farlo un concorso di
bellezza. Loro mi hanno accolto per tutta la vita, Miss Italia dura
solo qualche giorno.”
Come
darle torto.
Irene
Vella
bellissima donna di una sensibilità e femminilità unica
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