lunedì 28 aprile 2014

Articolo tratto da Vanity fair del 01/02/2014 

Cristiana dona un rene al marito malato, e lo salva. Una settimana dopo la nascita del loro secondo figlio, lui la lascia. Eppure, lei spiega: «Rifarei tutto, anche domani»

«Gli ho donato un rene. Poi mi ha lasciato»

«Prepara i bambini che passo a prenderli e poi li porto all’asilo. Cristiana»: un messaggio normale, scambiato tra due genitori separati. A renderlo speciale è il fatto che nel 2010, prima della separazione, Cristiana ha di fatto salvato la vita a suo marito, donandogli un rene. Cristiana Casalicchio non è il primo caso in Italia di donna che dona un rene al marito.

Il suo «primato» (triste) è un altro: in Italia è la prima donna che, dopo la donazione di un organo e la nascita di un secondo figlio, è stata lasciata dal compagno. Ma non per questo oggi rinnega la scelta fatta nel 2010, anzi. Ed è per questo che ha deciso di raccontare la sua storia. Cristiana e Stefano fanno coppia fin dai banchi delle superiori, prima come compagni e poi come fidanzati. «Ci siamo sposati il primo febbraio del 2007», racconta Cristiana. «Nel 2009 è nato il nostro primo figlio, Federico, e poi, nel 2011, il secondo, Riccardo. Ci siamo separati il 18 dicembre 2013».

La storia del loro matrimonio si intreccia a quella della malattia. La sindrome di Alport che, inizialmente in forma lieve, viene diagnosticata a Stefano alla visita militare. «Eravamo sposati solo da qualche mese quando i valori che indicavano la funzionalità renale di mio marito peggiorarono notevolmente. Il nefrologo fu molto chiaro, la prospettiva era una sola: dialisi e trapianto. Il mondo mi è crollato addosso. Da quel momento l’insufficienza renale è entrata a gamba tesa nelle nostre vite: non siamo più stati liberi di scegliere, a scegliere per noi erano i numeri della creatinina.

Era sempre come trovarsi sull’orlo di un baratro, non sapevamo né come né quando saremmo caduti. Però sapevamo con certezza che, prima o poi, sarebbe successo». Come si reagisce, a una situazione così? «Abbiamo deciso di trascorrere quel poco che restava di una vita “normale” cercando di avere un figlio. Sono rimasta incinta, e il 2 maggio 2009 è arrivato Federico. Poi però la situazione è precipitata e, durante un controllo in ospedale, lo sguardo della dottoressa non ha lasciato alcun dubbio. Le ho chiesto: “A quanto è arrivata la creatinina?”. Quando ha risposto che il valore era sette – calcoli che la norma è compresa tra 0,7 e 1,2 – mi sono seduta e ho cominciato a piangere».

Non ci sono più alternative: l’unica possibilità è quella di un trapianto da donatore vivente. Si offrono in tre: la madre, la sorella e Cristiana. La prima viene scartata perché anche lei portatrice della sindrome di Alport, alla seconda la donazione viene assolutamente sconsigliata: troppo giovane. Rimane solo la moglie. Come si arriva alla decisione di donare un rene? «È stato un gesto assolutamente spontaneo, dettato dall’amore. Un gesto che non rinnego: l’ho fatto per mio figlio, per la mia famiglia, e lo rifarei. Se ami qualcuno non ti fai troppe domande, cerchi solo le risposte, le soluzioni. E, in quel caso, io ero la soluzione».

Di quel 10 febbraio 2010, il giorno dell’operazione, Cristiana ricorda «soprattutto la gioia per quello che stava accadendo: dopo un’attesa tanto lunga, ero certa che una volta eseguito l’intervento la strada sarebbe stata tutta in discesa: fuori dall’ospedale ci aspettava la rinascita della nostra famiglia».   e infatti, dopo un periodo di isolamento, la vita torna a scorrere. Però, già dai primi giorni, Cristiana si accorge che il marito è cambiato: riprende tutte le attività sportive, dal calcio al tennis, ma rimane sempre più spesso fuori casa, quasi sentisse l’esigenza di scappare da quella che, forse, sentiva come una gabbia.

Decidono comunque di avere un secondo bambino, ed è durante questa gravidanza che i dubbi di Cristiana aumentano. «Stefano era assente, scostante, ma io non volevo vedere: mi faceva troppo male. Chiudevo gli occhi, sperando che cambiasse qualcosa, ma ogni volta che li riaprivo era sempre peggio. Poi ho dovuto prendere coscienza di quello che stava accadendo: è stato proprio il giorno della nascita di Riccardo, il 6 luglio 2011. Il bambino è nato alle 6.20 e io ero ancora in sala parto quando mio marito mi ha detto che tornava a casa a dormire perché era stanco. Erano le 6.30». Federico ha diciotto mesi e Riccardo appena una settimana quando Stefano comunica a sua moglie che non sa più che cosa prova per lei, che non è sicuro dei suoi sentimenti.

Si prepara la valigia e torna a vivere nella mansarda dei genitori, lasciando Cristiana con due figli e un solo rene. in questa storia colpisce, e stupisce, la tranquillità e la forza d’animo di Cristiana: ci sono mogli che, per molto meno, spaccano le macchine dei loro ex mariti o li vessano in mille altri modi. Lei no. «Sono sincera, c’è stato un momento in cui, se non avessi avuto il sostegno di una psicologa e dei miei amici, forse non ce l’avrei fatta. È stato un periodo durissimo, di tentativi di stare ancora insieme, di fallimenti. Ho messo io la parola fine al nostro matrimonio dopo essere tornata da Parigi, dove avevo trascorso la notte di Capodanno guardando i fuochi d’artificio con i miei figli dalla finestra della nostra camera d’albergo mentre Stefano era fuori a festeggiare».

Qualcosa di buono, quella sofferenza, glielo ha lasciato. «Ho scoperto di essere forte, indipendente: non ho più paura di dormire da sola, ho ritrovato il sorriso. Ho capito che per amare di nuovo qualcun altro devo imparare ad amare me stessa. Non mi spaventa nulla, e quando mi sento triste mi dico che a tutto c’è rimedio: basta solo volerlo». Cristiana ha gli occhi azzurri che brillano mentre guarda i suoi figli. «Mi dispiace solo che non abbiano mai avuto l’occasione di vedere quanto amore la mamma e il papà provavano l’uno per l’altra. Abbiamo vissuto anni amandoci davvero, ma non siamo stati in grado di farlo “sentire” a loro.

Spesso mi chiedo come sarebbe stato vivere tutti e quattro insieme: questo è il mio più grande rimpianto. Ora, saperlo innamorato di un’altra donna mi dà un po’ fastidio, ma credo sia normale. Quello che invece non mi dà pace è che i miei figli debbano vivere la mia stessa esperienza di figlia di separati, una vita con la valigia, da una casa all’altra. Forse per evitare questo non abbiamo lottato abbastanza. Voglio ancora bene a Stefano, e un po’ mi consola che un pezzo di me vivrà per sempre in lui, così non potrà cancellarmi del tutto. Donargli un rene, comunque, è un gesto che rifarei anche domani. Nella tragedia, ricordo quei giorni come i più belli della mia vita».

Articolo tratto da Vanity Fair del 27/04/2014

«Io, salvata dagli angeli della Concordia»

 L'intervista a Paola Nappi, la giornalista del tg3 che ha avuto un Ictus all'Isola del Giglio mentre documentava gli avvenimenti della Costa Concordia

 




Paola mi apre la porta di casa sua, si ferma un attimo mi abbraccia senza preavviso e con gli occhi lucidi mi dice: «Hai visto come sono cambiata? Sono l'ombra di me stessa». Scuoto la testa, l'abbraccio e poi le dico di non pensarle nemmeno queste cose perché lei ha vinto la guerra.

Paola Nappi è una sopravvissuta. Inviata del tg3 della Toscana, volto di punta, quarantanove anni, un marito e due figli, si trova all'Isola del Giglio per la messa in suffragio dei naufraghi della Costa Concordia, quando all'improvviso la sua testa va in blackout e sviene sulle scale della chiesa del porto.

E' una lotta contro il tempo, il caso vuole che sia pronto un elicottero e che venga trasportata d'urgenza prima a Grosseto, stabilizzata ed intubata in volo, e poi, vista la gravità della situazione, trasferita alle Scotte di Siena e operata d'urgenza al cervello dalle 2 alle 8 di mattina. Giorni di coma farmacologico, una lotta tra la vita e la morte, ma Paola Nappi è la giornalista guerriera, come viene amorevolmente soprannominata dalla rete, e ora dopo ora si accendono le speranze di un suo possibile risveglio.
Nei suoi occhi intravedo tutta la sofferenza che ha passato ma anche la felicità di una miracolata.

Sei entrata giornalista e sei uscita guerriera te lo saresti mai aspettato?
«Di svenire sui gradini di una chiesa e di ritrovarmi in un letto d'ospedale più morta che viva? Direi di no. A parte gli scherzi avevo avuto qualche avvisaglia di mal di testa, ma niente che non si potesse risolvere con un'aspirina. Erano giorni però, forse settimane, che non riposavo, non mi prendevo una pausa, e alla fine il mio corpo si è ribellato e si è spento».

Dalla notte del naufragio della Costa Concordia, era il 13 gennaio 2012, immagino
«Anche da prima forse, mi ricordo che il cellulare è squillato era il caporedattore che mi avvisava di quello che era successo e mi chiedeva di partire subito, ma io il giorno dopo ero libera ed avevo un viaggio organizzato. Gli ho detto di no. Se non andavo con mio marito rischiavo il divorzio».

E quando sei partita?
«Due giorni dopo, era un continuo andare all'isola e tornare a Livorno, e ogni volta il relitto mi sembrava sempre più grande, non riuscivo a togliermelo dagli occhi nemmeno quando tornavo a casa. Immaginavo il terrore che dovevano aver provato i naufraghi, in particolare la piccola Dayana, da mamma non riuscivo a non pensare a lei».

Passa un mese e il 13 febbraio viene celebrata una messa in memoria del naufragio «Sono arrivata al Giglio quella mattina, e già erano presenti molti dei naufraghi e dei parenti delle 32 vittime. Tornavano nella Chiesa che quella notte li aveva accolti, tornavano con le coperte lavate e stirate da restituire agli abitanti che li avevano riscaldati. C'erano i giornalisti di tutto il mondo, le tv straniere, i volontari delle ambulanze della Toscana, tanta neve, e freddo».

All'improvviso ti senti male...
«Un aneurisma al cervello. I volontari delle ambulanza erano lì per i sopravvissuti della Costa Concordia e hanno salvato me. Mi hanno messa in elicottero e portata a Siena dove sono stata operata subito, se non fossi stata lì probabilmente non mi sarei salvata».

Hai avuto paura di non farcela?
«Sì, anche perché il recupero è stato ed è tuttora molto difficile, appena mi sono risvegliata dal coma non riuscivo a parlare, mi stancavo subito, prima di rialzarmi ci ho messo dei mesi».

Dove hai trovato la forza?
«Dai miei figli e mio marito in primis, e poi tutte le testimonianze d'affetto ricevute dai colleghi e dalle persone incontrate durante il mio lavoro, avevano anche creato un blog dove si scambiavano informazioni e mi incitavano a non mollare. Ogni giorno sulla bacheca di Facebook mi lasciavano messaggi di incoraggiamento. C'era chi pregava, chi mandava sms al mio cellulare spento, nel momento del bisogno ho scoperto che tante persone mi volevano bene».

Qual è stato il momento più bello della ripresa?
«Quando mio marito mi ha portato il tablet e mi ha detto di scrivere sul mio profilo per salutare tutti. Ho scritto solo: “ciao sono Paola, la giornalista guerriera: ce l'ho fatta».

venerdì 25 aprile 2014

Rest. It's part of the program

Non sono sparita, sono solo stata risucchiata (come al solito) dal lavoro due articoli consegnati, due  da consegnare (a proposito prossimamente sul sito di Vanity Fair la storia di una mia amica che ha combattuto e vinto la sua guerra e su Donna Moderna due inchieste in cui ho messo anima e cuore) e il blog l'ho dovuto accantonare per qualche giorno, ma non la dieta e l'allenamento.
Seguita via what'up con una precisione perfetta dal mio mitico personal trainer Michele Cipriani ho continuato, e devo dire che mi sono anche pesata e comincio a vedere i primi risultati (confermati anche dalla mia estetista che mentre mi faceva la ceretta notava il miglioramento tonico del mio quadricipite, e son soddisfazioni cazzu cazzu :): ho perso 700 gr, e onestamente non ho fatto troppa fatica.
Nel mio programma ho fatto ogni giorno un workout diverso, mercoledì ho eseguito per dieci volte 1' di camminata veloce a 6,5 + 1' di corsa a 9 (la velocità della camminata e della corsa dovevano essere le massime sostenibili) mentre quello di ieri (che non sono riuscita a fare e che ho recuperato stamani) preceduti sempre da 5 minuti di riscaldamento e nel secondo da dieci minuti di camminata veloce e consisteva in 21 Thruster con manubri e 21 deadlift con manubri 18 T 18 D 15 T 15 D 12 T 12 D 9T 9D (per la tipologia di esercizi vedere il link su ytube  https://www.youtube.com/playlist?list=PLORu7Z_2rtELPmq1r1ymGNcEvEsGXAb5B ).
Per la giornata odierna il menù prevede pasta con pisellini e verdura saltata in padella (tutto rigorosamente senza olio) merenda il mio yogurt con cereali e cena spiedini di pollo con verdure in forno :)
Per dolce mi faccio una bella mela tagliata a dadini un cucchiaino di zucchero di canna (oppure dolcificante) una spruzzata di cannella succo di limone metto nel microonde per un minuto e nel mentre mi preparo la panna vegetale (200 kl per 100 gr) e de metto 30 gr sopra la mela et voilà il dolce è servito :)
E se io ho perso 700 gr mia figlia è stata top: con questo programma in cinque giorni lei aveva perso 1,4 kg è stata davvero bravissima, se continua cos' arriverà a giugno in formissima ed avrà imparato anche ad alimentarsi adeguatamente.
Quindi non ci mollate mi raccomando: restate con noi.

martedì 22 aprile 2014

Ok lo ammetto ho peccato :(

Ebbene cari amici miei nonostante tutti i miei buoni propositi di non toccare dolci e di non cedere alle tentazioni ieri sono caduta, ma nel mio cadere sono stata brava via.
A mia discolpa posso dire che era Pasquetta e che avevo ospiti a casa, quindi nonostante avessi preparato un pranzetto con i fiocchi, in realtà non sono caduta sul primo, mi ero fatta il pasto alternativo devo dire molto buono, ma sui dolci.
Sì perché visto che avevamo ospiti dopo aver preparato la crumble di mele vera con la panna montata, sono uscita e sono andata al bar Commercio.
Ecco quella pasticceria è come il tabacchi per chi sta cercando di smettere di fumare: hanno dei dolci così buoni, ma così buoni che parlano da soli attraverso lo specchio.
Sono dei disgraziati tu provi anche a dirglielo che questa volta non ci caschi e loro che fanno? decidono che è il momento di mettere fuori delle nuove creazioni che ne so mascarpone con le fragole, o cioccolata bianca con il cocco, mini porzioni di torta paradiso o torta di mele...e tu che fai?non le prendi? mica per te sia chiaro: per gli ospiti. E poi che fai non porti dei biscotti come regalo? e poi che fai non li apri? Ecco insomma sì via mi pento e mi dolgo dei miei peccati: li ho assaggiati un po' tutti (tranne la crumble tanto la conoscevo già :) a piccoli pezzettini e ieri sera ho mangiato insalata con la ciccia (così almeno ho ammortizzato un po')
Oggi però ho ripreso senza sensi di colpa e Dona con me.
Così con la colazione uguale caffè latte e pane integrale più marmellata, spuntino di metà mattina un caffè macchiato e due fette biscottate di soia, a pranzo invece della pasta mi sono fatta 50 gr di legumi (ceci e fagioli) con un pomodoro maturo un cucchiaino di olio uno spicchio di aglio e una manciata di formaggio grattugiato (20 gr di lerdammer) e due fette di pane integrale.
Mia figlia invece è rimasta a mangiare fuori come spuntino di metà mattina aveva un pacchetto di cracker integrali e per pranzo le ho detto di farsi un panino senza salse con la carne e le verdure...mi avrà ascoltato? speriamo :)
Stasera ci aspetta la merenda con il nostro yogurt e cereali dopo la sessione di ginnastica (che dopo vi trascrivo) e stasera per cena ci rifacciamo le polpettine con le verdure (quelle light) con una padellata di vedure miste: due zucchine, un peperone, due patate piccole e quattro pomodori (tagliamo tutto sottile e lo facciamo stufare con il brodo invece che con l'olio) e il pane invece che 70 gr ne prendiamo 50 a testa perché abbiamo messo le patate in padella :) e dopo cena una mela al microonde con limone, cannella e dolcificante in gocce (io uso il tic) e speriamo che mi passi questa cappero di voglia di dolce.
Ecco l'allenamento per la giornata di oggi e come dice il mio PT: Rest. It's the part of the program !
Riscaldamento: 5 minuti di tapis.
Quattro giri di: 400 metri di corsa, 25  situp, 400 m corsa, 25 squat 400m corsa, 25 situp, 400 corsa, 25 pushup.
E speriamo che dopo l'allenamento IO REST almeno in piedi :))))))

 

lunedì 21 aprile 2014

Pasquetta in compagnia: che dieta sia :)

Siamo arrivati al terzo giorno e come direbbe qualcuno: va tutto bene.
A parte la voglia di dolci, a parte che mi sogno il tiramisù con gli oro saiwa, crumble con panna come se non ci fosse un domani, e gelato al pistacchio dove fare il bagno, direi che sto resistendo.
Devo dire che sono stupita dalla forza di volontà di mia figlia, probabilmente anche io alla sua età ero così ligia, in realtà alla sua età ero talmente secca da far paura, ma non per scelta eh.
Devo ringraziare mia madre che, a causa di un acetone che a cinque anni mi buttò su un letto di ospedale alimentata ad acqua e zucchero con il cucchiaino (altrimenti vomitavo tutto,) sentenziò che non avrei più toccato un dolce (su suggerimento del caro dottore caro tanto caro).
E così voi immaginatevi una bimbetta soprannominata Olivia, Nonna Osso che fino ai 14 anni la mattina faceva colazione con il thè e i biscotti secchi e andava nelle dispense altrui ammirando il Nesquik come fosse un tramonto e la Nutella come fosse un dio pagano, nulla di strano che a 15 anni mi abbiano trovato quasi in coma diabetico sotto il letto con una faccia da imbecille (ma soddisfatta) e un barattolo di cioccolata spalmabile finita con il cucchiaino.
La mia fame atavica di dolci quindi capite che viene da lontano, è stato sicuramente il mio più grande trauma infantile, tutta colpa dell'acetone se sono ingrassata tzè.
Comunque bando alle ciance veniamo a noi, oggi è il terzo giorno di dieta ed è pure Pasquetta e soprattutto vengono a trovarci dei nostri cari amici da Ancona e quindi dovrò assolutamente studiare un pasto alternativo ma altrettanto invogliante per me e mia figlia, e così sia.
Per la colazione stamani io ho mangiato le mie solite due fette di pane integrali con la marmellata e il caffè più latte scremato, la Dona ha preso lo yogurt al posto del latte, a metà mattinata io ho preso un caffè macchiato e una fetta biscottata alla soia, per pranzo la dieta prevedeva la pasta e fagioli (50 gr di pasta e 50 gr di fagioli), ma visto che è festa ho pensato di fare gli spaghetti di soia con il ragù vegetariano (adesso vi do la ricetta)
Ingredienti per due persone: 180 gr di spaghetti integrali o di soia , 1/2 cipolla, 1 spicchi di aglio, 1/2 peperoncino, pomodori in scatola 200 grammi, 1 carota, un mazzetto di prezzemolo, una costa di sedano, una foglia di alloro, un bicchiere di vino bianco, origano, basilico, parmigiano grattugiato, olio.
Preparazione: Pulire e tagliare a cubetti la cipolla, le carote e il sedano. Tritare il prezzemolo e l'aglio. Scaldare un l' olio (1 cucchiaio più mezzo bicchiere d'acqua) con il peperoncino, il trito di prezzemolo e aglio e le verdure preparate. Farle soffriggere per qualche minuto, alzare la fiamma, versare il vino e lasciare evaporare.
Aggiungere i pomodori tagliati a cubetti, l'alloro, una presa di origano e qualche foglia di basilico spezzettata.
Mettere il coperchio e lasciare cuocere per circa 15 minuti a fiamma moderata, mescolando di tanto in tanto.
Nel frattempo portare a ebollizione l'acqua per cuocere la pasta e scolarla un po' al dente per farla saltare nel ragù, mescolando bene.
Eliminare la foglia di alloro e il peperoncino e trasferire i maccheroni nei piatti e accompagnare con parmigiano grattugiato.

Per contorno ho preparato degli spinaci (lessati poi fatti insaporire con le spezie senza olio nella padella antiaderente), 200 gr a testa.
A merenda uno yogurt o della frutta (due piccole mele o una pera)
Stasera per cena abbiamo 100 gr di tonno più insalata a testa e 80 gr di pane integrale.
Il nostro sgarro programmato di oggi prevede o 30 gr di popcorn davanti alla tv o 30 gr di cioccolato fondente al 70% (due quadratini da mangiare uno per cena e uno per pranzo).
Ma come promesso vi lascio con la ricetta della finta crumble  per quattro persone.
Prendete quattro mele Golden, tagliatele a pezzetti piccoli mettetele in una pirofila con il succo di mezzo limone dolcificante e un cucchiaino di cannella e via nel forno a microonde per due minuti (nel forno normale 15 minuti a 180 gradi)
A parte preparate una cremina con la ricotta magra (100 gr, in pratica 25 gr a testa)  un cucchiaino di miele e un cucchiaino di latte scremato, nel mentre bagnate 12 pavesini nel latte scremato e riponeteli nei piccoli contenitori (come nella foto) alla base, e sopra aggiungete le mele, et voilà la finta crumble è servita.
Totale calorie a porzione meno di 100.
Buon appetito e buona Pasquetta.
Ps. oggi facciamo festa con l'allenamento, riprendiamo domani.

domenica 20 aprile 2014

Il secondo giorno: impossibile is nothing

Ed eccoci qua: è Pasqua, ma noi facciamo finta di nulla.
Fare la dieta nei giorni festivi è quanto di più duro e temprante ci possa essere, ma noi non ci scoraggiamo facilmente, e quindi visto che in ogni caso siamo noi quattro da soli ho optato per un menù doppio, della serie femmine contro maschi, ma sono davvero soddisfatta del risultato.
Chi l'ha detto che essere a dieta vuol dire mangiare senza sapore? Io mi sono impegnata e per non  fallire miseramente anche questa volta ho cercato di integrare la dieta data dal dietologo con delle ricette che soddisfacessero il palato.
Vi dico solo che dopo la sessione di fitness di venerdì ieri non muovevo le gambe, ebbene il mio personal mi ha cazziato giustamente perché mi ero dimenticata di riprendere fiato tra una sessione e l'altra, quindi oggi, anche se non è prevista la ginnastica, io farò 30 minuti di tapis roulant per sciogliere l'acido lattico dei quadricipiti che chiedono pietà.
Mia figlia, sarà l'età, quattordici contro quarantatré (diciamo che è avvantaggiata), è stata bravissima: non ha sgarrato  ed ha seguito la sua scheda senza battere ciglio, sono davvero orgogliosissima di lei.
Il mio pranzo di oggi quindi è un modo per premiarla :)
Cominciamo:
Colazione: 60 gr (io ho tostato due fette di pan bauletto ai cereali) di pane integrale con 30 gr di marmellata + caffè e latte di soia con dolcificante.
La Dona al posto del caffèlatte ha presto uno yogurt alla frutta e un succo di arancia senza zucchero.
lo spuntino era un pacchetto di cracker integrali, ma essendoci svegliate tardi abbiamo saltato.
Per il pranzo: pasta con zucchine, la porzione a persona è 100 gr (integrale) e 100 gr di zucchine da poter cucinare o lesse o in padella con un cucchiaio di olio.
Allora io ho trovato in rete questa ricetta che faceva al caso mio: ho messo a lessare 200 gr di zucchine (per due persone) tagliate a tocchetti piccoli (sono all'incirca tre zucchine) dopo dieci minuti ho aggiunto 200 gr di pasta integrale e nel mentre ho preparato una salsa fatta con 50 gr di ricotta un cucchiaio di acqua della pasta e 20 gr di parmigiano.
Ho scolato la pasta con le verdure ho aggiunto la ricotta et voilà un primo gustoso, sano e dietetico.
Per contorno abbiamo le bietole lesse 200 gr a testa condite con olio soia e limone.
Merenda: frutta 200 gr , aggiungiamo lo yogurt se facciamo attività fisica.
Cena: Avevo 200 gr di carne macinata magra più insalata mista e 70 gr di pane integrale ed una mela.
Ho provato questa ricetta per fare le polpette light: 200 gr di carne macinata magra una fetta di pane integrale bagnato nel latte scremato e un cucchiaio di parmigiano, le ho assemblate ho fatto sei palline e le ho messe nel forno con la carta assorbente senza nessun tipo di condimento (sono venute spettacolari e magre) per circa 15/20 minuti a 200 gradi.
Visto che ho aggiunto degli ingredienti, invece di mangiare sei palline, ne mangerò quattro e così  faccio pari con le calorie.
E quindi per oggi sono a posto, tra un po' proverò a fare una torta dietetica alle mele, così domattina la mangeremo al posto dei biscotti.
Forza ragazze è dura, ma io so che ce la possiamo fare.
Ieri quando ho avuto dei momenti di cedimento (tipo fame da morire) ho bevuto l'acqua, e mi sono mangiata degli spicchi di mela.
Oggi è Pasqua quindi mi mangerò anche un quadratino di cioccolata fondente: ricordatevi è meglio sgarrare una volta al giorno con 30 gr di cioccolato (fondente al 70%) piuttosto che una volta in una settimana e farsi fuori un uovo kinder gigante (a parte il fatto che poi l'uovo al latte non mi piace per nienteeee) l'importante è farsi dieci minuti di camminata in più.
Lo sgarro deve essere controllato, mesi di privazioni portano allo sclero totale, io dopo due mesi senza toccare un dolce mi sono fatta una settimana di crumble di mele con la panna montata tutti i giorni....sarà per questo che ho ripreso sette chili in un mese e mezzo? :)
Domani vi posto la ricetta della crumble dietetica con mele cannella e ricotta magra :))))
Stay tuned
Buona Pasqua
 

sabato 19 aprile 2014

In due è meglio: diario alimentare di mamma e figlia

Ben ritrovati amici del blog, sappiate che per avere la libertà di comunicare con voi e pubblicare senza infastidire costantemente il mio mitico Web Master Gianluca Arsì mi sono fatta cambiare la grafica , e così eccoci qua.
Questi due mesi di latitanza sono dovuti (come penso immaginiate) all'essere stata risucchiata da impegni lavorativi a non finire, tra feste di presentazione (lo so è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo), la "scuola comica di cucina" con la meravigliosa Daiana Cecconi e Michela Sciurpa, e il lavoro di giornalista che prosegue a gonfie vele con la mie collaborazioni con i due settimanali migliori in Italia Donna Moderna e Vanity Fair.
Naturalmente in questo giro vorticoso dopo aver perso con fatica  sette chili, questi infami si sono ripresentati nel giro di otto settimane, e mi sta bene così imparo ad affidarmi alle pasticche per dimagrire: non ho imparato. E mi torna in mente quella frase "il problema è che avendo vinto facilmente barando (leggere aver perso peso non grazie ad un cambio di vita consapevole)", non è facile farlo rispettando le regole."
Quindi dopo ormai ben sei anni di yoyo ho deciso che questa volta avrei fatto sul serio, non so chi ringraziare per questa nuova consapevolezza, forse il tempo che passa porta anche un po' di saggezza fatto sta che ho deciso che questa volta non avrei cercato scorciatoie ma solo la fatica di una adeguata preparazione fisica e un cambio generico di approccio alla mia alimentazione.
E così, visto che in due è meglio, ho coinvolto in questo  change anche mia figlia Donatella ( i chili da perdere sono gli stessi: sette), e sotto la supervisione telematica dell'amico personal trainer Michele Cipriani e la dieta studiata dal dottor Oliva ci rimetteremo in forma, raccontando passo per passo in questo blog i nostri miglioramenti, come se fosse un diario.
Io poi per farla completa mi sono affidata anche alle meravigliose creme di Agnieszka Rakowska
in particolare alla linea relax con il trattamento sollievo gambe e crema inestetismi per la cellulite, crema addome fianchi e crema corpo nutriente: io li trovo strepitosi e sono adatti anche alle pelli più delicate e lasciano un buon profumo ( io li uso da sei mesi e mi trovo benissimo: per informazioni visitare il sito http://www.naturalbio.eu/it/home )
In realtà è stata illuminante anche una foto che il mio grande PT mi ha inviato insieme al workout del giorno "Every mother should remember that one day her sweet daughter will follow her example instead of her" che tradotto vuol dire : Ogni madre dovrebbe ricordare che un giorno la dolce figlia seguirà il suo esempio invece di lei. Così ho deciso che se non lo devo a me stessa lo devo alla mia adorabile bimba e così ho deciso di voltare pagina.
Ho deciso di condividere con voi sia il mio schema alimentare che il percorso atletico, mi sono data un tempo bello ampio per poter così tornare ad essere "sana" per sempre.

L'allenamento di oggi consiste in 30 minuti di tapis roulant ( potete camminare a passo veloce per lo stesso tempo) e cinque giri di: 20 situp, 15 squat e 10 pushup, vi metto i link degli esercizi basta che andiate sul canale ytube dello gnomo e ho salvato tutti i video https://www.youtube.com/playlist?list=PLORu7Z_2rtELPmq1r1ymGNcEvEsGXAb5B
e vi posto anche lo schema alimentare di oggi:
colazione: caffè più una tazza di latte (scremato o di soia) o al suo posto uno yogurt alla frutta e 50 grammi di biscotti secchi
spuntino matti: un caffè macchiato e un pacchetto di cracker integrali ( se non li avete due fette biscottate integrali vanno benissimo)
pranzo: riso e piselli e insalata di invidia condita con olio di soia
ricetta per due persone: 200 gr di riso e 100 grammi di pisellini freschi (ma anche surgelati vanno bene). Cucinare in abbondante acqua riso e dopo 10 minuti dall'inizio della cottura aggiungere i pisellini per cuocerli insieme, a piacere potete aggiungere a crudo pomodorini pachino (cinque/sei) per condire e dare colore un cucchiano a crudo di Olio Evo e 20 grammi di parmigiano.
spuntino merenda (solo se si fa attività fisica) 200 gr di frutta uno yogurt e 40 gr di fiocchi di mais.
Nel caso non si faccia attività fisica solo frutta.
cena: due uova 200 gr di carciofi 80 gr di pane integrale e 20 gr di olio di soia.
Bene buona giornata e ricordatevi sempre che "Un giorno senza sorriso è un giorno perso"


lunedì 7 aprile 2014

La scuola comica di cucina del Maialino Grugnino Chef arriva a Roma


Il Centro Congressi Roma Eventi-Piazza di Spagna il 31 marzo ospiterà la “Scuola comica di cucina”.
Situato in una posizione difficilmente eguagliabile a pochi passi da Piazza di Spagna, il centro congressi offre un teatro dedicato a Federico Fellini, capace di contenere fino a 500 ospiti. Al teatro sono abbinati spazi polifunzionali che possono ospitare seminari, meeting, esposizioni e conferenze fino ad 800 persone.
Il Centro Congressi è accanto all’Hotel Art by the Spanish Steps, entrambi fanno parte del gruppo romano Palenca Luxury Hotels che con le sue sei strutture di prestigio garantisce attenzione e qualità al cliente.
Il format
La registrazione della prima puntata della " Scuola comica di cucina" il format ( a metà tra una sessione dal vivo di cabaret e uno showcooking di alta cucina) che viene già indicato come il programma culinario rivelazione dell'anno,  condotto dalla giornalista Irene Vella, inviata del Cristina Parodi live,  al suo debutto come presentatrice, insieme alla cuoca più simpatica della seconda edizione di Masterchef Daiana Cecconi e Bruno Vanzan compagno di Bendetta Parodi e campione del mondo di Flair finalmente sbarcano a Roma.
Si preannuncia un pomeriggio scoppiettante per i fortunati che riusciranno ad essere presenti, la registrazione infatti verrà fatta davanti ad un ristretto numero di addetti ai lavori tra giornalisti e autori tv.
Dopo il successo di Milano “Come ti cucino una stronzamica" registrerà la sua puntata anche nella capitale.
Il progetto nato per caso da un'idea della giornalista Irene Vella (autrice del successo editoriale “Credevo fosse un'amica e invece era una stronza”) ha da subito incontrato e sposato il favore della manager Michela Sciurpa titolare del marchio Vitakraft, e soprattutto del tanto amato maialino grugnino.
A questo punto mancavano dei componenti per chiudere il cerchio, che sono stati subito coperti dalla rivelazione della passata stagione di Masterchef Daiana Cecconi, e dal bartender più famoso d'Italia (compagno per un intero anno dei menù di Benedetta Parodi) Bruno Vanzan: voilà lo showcooking è servito.
Per l'intervista a tema, due le special guest Guendalina Tavassi ex GF e opinionista tv e Elena Ballerini, la conduttrice di Leggende rock, su RaiDue,  adesso è nei cinema con Maldamore

E’ con piacere che vi diamo appuntamento al Centro Congressi Roma Eventi (Via Alibert, 5, 00187 Roma, zona P.zza di Spagna, vicinissimo all’Hotel Art Via Margutta 56, 00187 Roma Tel: +39.06.328711 Fax:+39.06.36003995 info@hotelart.it) il giorno 31 Marzo dalle 16,30 alle 18,30.
All'hotel si daranno appuntamento fotografi, operatori tv, giornalisti dei più rinomati settimanali e mensili nazionali, e numerose celebrities del piccolo schermo per quello che già viene indicato come la rivelazione delle trasmissioni culinarie (Da Masterchef, Ludovica Baiocco,  Guido D'eramo il re dei Mappazzoni e Laura Castrataro).
Ricordatevi questi nomi: Irene Vella, Daiana Cecconi e Bruno Vanzan perché per vincere le stronzamiche ci vogliono degli esperti, loro saranno i vostri guru.